Ovidio è frutto di un abbandono crudele: un uomo un giorno mi telefonò e mi disse che era costretto a dare via il gatto perché la compagna temeva di essere aggredita e poi, con il bambino in arrivo, avere per casa Ovidio poteva essere pericoloso.
Forse chi le ha dato questo nome lo ha fatto perché accorre subito appena si scartano dolcetti (di cui lei va ghiotta) o perché lei proprio dolce non è.
Napoleone è un pacioccone, sempre disposto alle coccole ed ai grattini sulla testa ma, alla vista di un topolino, eccolo trasformarsi, diventare una tigre veloce, astuto guizza nell’aria come una piuma fino a caccia conclusa.
L’ho voluto, ero di passaggio al Pronto Soccorso della Muratella e volli conoscere i gatti ricoverati e lì scoppiò l’amore, con quel musetto e quella mascherina non ho resistito e lo abbiamo accolto ad Azalea.
Questo bel gatto è uno dei tantissimi ospiti di Azalea con problemi neurologici, ossia, a seguito di un investimento in strada oggi per vivere deve avere l’aiuto di infermiere esperte per le sue grandi funzioni.
Ricordo ancora quella mattina di qualche anno fa in cui un signore distinto suonò al campanello della nostra struttura, io aprii la porta e il signore mi porse un trasportino dicendo, “vi prego prendetela, è giovane e mia madre non può prendersene cura”.